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“Threats” di Bellhead

  • Immagine del redattore: Federico
    Federico
  • 4 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Con il loro EP di sette tracce "Threats", il duo di Chicago Bellhead amplifica la loro grinta post-industriale rivelando un'evoluzione sia nel suono che nella visione. Conosciuti per la loro estetica grezza, l'assalto al doppio basso e la feroce indipendenza, Ivan Russia e Karen Righeimer-Schock hanno a lungo occupato uno spazio tra la minaccia post-punk e il noir gotico. Ma qui, non si limitano a spingere i confini, li ridisegnano. Non c'è più il marchio in bianco e nero che ha definito il loro debutto Unicorn Bones. Al suo posto: giallo elettrico e un'immagine diretta a colori, presente senza scuse. Questa nuova audace identità visiva rispecchia la musica all'interno: urgente, provocatoria e inflessibilmente conflittuale. "Threats" è sia un'escalation sonora che una resa dei conti tematica.


Attraverso cinque nuove tracce originali e due remix, Bellhead affina il loro songwriting con una produzione più stretta, una tensione più deliberata e fioriture inaspettate. Progettato da Neil Strauch e masterizzato da Carl Saff, l'EP si apponda alla distorsione, alla dissonanza e al ritmo, ma mai a scapito della narrazione o dell'atmosfera. Le tracce evidenziano la dinamica in evoluzione della band, in parti uguali abrasive e seducenti, mentre le correnti sotterranee liriche attingono alla paranoia, all'autodistruzione e alla sfida. L'interazione vocale di Karen e Ivan rimane una forza determinante, passando senza soluzione di continuità tra canti meditanti e dichiarazioni pungenti.



I contributi remix approfondiscono la gamma dell'EP. La rielaborazione di "Heart Shaped Hole" di Clubdrugs immerge la traccia in un'allucinazione darkwave vorticosa, mentre Chris Hall di Stabbing Westward presta voci aggiuntive e un polso da pista da ballo a "Bad Taste", trasformando il ghigno di Bellhead in un inno pronto a calpestare. Con "Threats", Bellhead non si limitare a salire di livello, ma si scavano un nuovo capitolo, definito dal rischio creativo, dalla reinvenzione senza paura e dall'energia implacabile. È un avvertimento, una dichiarazione e una sfida: il sottosuolo è vivo e sta arrivando per te. Questa non è musica che suona bene. Queste sono le minacce.

 
 
 

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