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“SOMETIMES WE ARRIVE AT THE SHORT FALL” di Creativity Nativity Scene

Immagine del redattore: FedericoFederico

Creativity Nativity Scene, il progetto del musicista di Perth Adam Lloyd Davis, continua a ridefinire la produzione musicale fai-da-te con Sometimes We Arrive At The Short Fall. Pubblicato l'8 marzo 2024, questo EP di cinque tracce mette in mostra lo stile distintivo di Davis, realizzando composizioni cinematografiche di ispirazione occidentale interamente attraverso app mobili. Rinomato per la sua capacità di creare paesaggi sonori immersivi nonostante i metodi di produzione non convenzionali, Davis offre ancora una volta un'esperienza sonora avvincente, questa volta con un tocco inaspettatamente più leggero. Traendo ispirazione dal leggendario compositore Ennio Morricone, il lavoro di Davis sotto Creativity Nativity Scene ha sempre evocato i vasti e selvaggi paesaggi del selvaggio West. Le uscite precedenti, come The Deeper, Darker Kind e Gold, Cold, All Over, portavano un'intensità cupa, ma Sometimes We Arrive At The Short Fall prende un percorso diverso.


Un senso di calore e apertura emerge in queste composizioni, un cambiamento dai suoi temi tipicamente pesanti. L'EP invita gli ascoltatori in uno spazio che sembra ampio ma intimo, bilanciando ritmi mid-tempo e uptempo con linee strumentali vibranti e una linea di basso pulsante. Le percussioni calde e gli strati fluidi e strutturati sono introdotti con precisione, creando un paesaggio sonoro che è sia luminoso che meditativo. Il viaggio inizia con The Prophet, una traccia che porta un tranquillo ottimismo nonostante la sua sensazione cinematografica spazzata dal vento. La sua melodia intenzionale pone le basi, rendendo curioso il percorso che prenderà il resto dell'EP. Ride Till Nightfall approfondisce l'esperienza, mescolando elementi acustici cupi con trame eteree. L'effetto è quasi impercettibile ma potente: attira il corpo nell'anima, creando un'immersione incantevole e senza sforzo. Nonostante questo cambiamento tonale, l'EP rimane fedele alla narrazione e al senso del luogo di Davis.



Brani come The Respite portano momenti di introspezione, bilanciando la luminosità dell'album con un ritorno alle sue tendenze più pensierose e cinematografiche. La sua capacità di dipingere paesaggi vividi attraverso il suono rimane una forza determinante, e anche nei suoi momenti più speranzosi, Sometimes We Arrive At The Short Fall mantiene una profonda risonanza emotiva. Forse l'aspetto più sorprendente di questo EP è la sua creazione. Davis, che ha iniziato a fare musica mentre era costretto a letto dalla malattia, continua a comporre interamente attraverso app mobili, facendo affidamento su campioni royalty-free e tecniche creative di stratificazione. Che una musica così ricca e coinvolgente emerga da una configurazione così minima è una testimonianza del suo ingegno e della sua visione. Con Sometimes We Arrive At The Short Fall, Creativity Nativity Scene presenta un'evoluzione del suo suono caratteristico, ancora cinematografico ed evocativo, ma con un ritrovato senso di facilità e leggerezza. È un'aggiunta rinfrescante ed emozionante alla crescente discografia di Davis.



Scrittore; Federico


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