"Permission to Feel" di Colin Bragg è un affascinante viaggio di 8 tracce nelle profondità della riflessione personale e dell'esplorazione sonora. Basato ad Atlanta, Bragg mostra la sua versatilità come chitarrista e compositore, mescolando con naturalezza improvvisazioni jazz, motivi classici, vigore rock e innovazione elettronica. Ogni traccia dell'album funge da meditazione toccante su temi di perdita e le ansie della nostra era pandemica. Le esibizioni soliste di Bragg alla chitarra, elettronica e sintetizzatori sfidano i generi convenzionali, offrendo invece un'esperienza cinematografica che transcende i confini. Le sue influenze includono Robert Fripp, Brian Eno e Bill Frisell.
L'album si sviluppa con una serie di composizioni evocative: "Chandra" omaggia Sheila Chandra con tessuti dronici suggestivi, mentre "Autophones" esplora il minimalismo elettronico degli anni '70. "Further Yet" fonde influenze Southern Rock con eteree corde sintetizzate, creando un tessuto sonoro unico. Tracce come "Warble" evocano un'aura serena notturna, in contrasto con l'energia grezza di "Yawp," guidata da toni emotivi del pedale Fuzz Face. "Skipping" ricorda il tempo trascorso negli studi di musica elettronica dell'Università della Georgia, mentre "Found Object" incorpora nastri del defunto padre di Bragg in un collage sonoro ultraterreno.
L'album si conclude con "Art Class," un pezzo sereno ispirato al cinema contemplativo di Kelly Reichardt. "Permission to Feel" non è solo un album; è un viaggio sonoro attraverso emozioni e innovazione, invitando gli ascoltatori a esplorare un mondo in cui la musica diventa un veicolo per l'introspezione e l'espressione. La capacità di Bragg di fondere influenze diverse in una narrazione coesa e profondamente personale rende questo album un punto fermo nella musica elettronica contemporanea.
Scrittore; Federico
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