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“Blinded” di Bastien Pons

  • Immagine del redattore: Federico
    Federico
  • 21 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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L'album di debutto di Bastien Pons, Blinded, è meno una tradizionale raccolta di canzoni e più un paesaggio sonoro meticolosamente scolpito. Fedele alle sue radici nella musica concreta e al suo background di fotografo in bianco e nero, Pons considera il suono come un materiale, qualcosa da plasmare, stratificare e contrastare. Il brano "Blinded", che condivide il titolo con l'album, si distingue come una profonda meditazione sulla percezione e il disorientamento sensoriale.Fin dai suoi primi momenti, "Blinded" immerge l'ascoltatore in un ambiente denso e tattile. Non ci sono melodie in senso convenzionale: ciò che si dispiega è un'interazione strutturata di ronzii organici, interferenze digitali e risonanze spettrali. L'influenza di artisti come Lustmord e Coil è evidente nell'atmosfera cupa, ma la voce di Pons rimane distintiva. Il suo suono è più pacato, più intimo, meno mirato a sopraffare l'ascoltatore e più a trascinarlo verso l'interno.


Ciò che distingue "Blinded" è il suo senso di fisicità. Il brano non evoca semplicemente l'idea di cecità; sembra di brancolare nell'oscurità, guidati da frammenti di sensazioni piuttosto che dalla chiarezza. A tratti, il brano simula l'equivalente sonoro del tatto – raschiare, frusciare, sfiorare – quasi come se si stesse navigando in un mondo invisibile con la punta delle dita anziché con gli occhi.C'è anche una forte vena visiva sotterranea. Proprio come la fotografia di Pons isola luce e ombra per rivelare texture nascoste, "Blinded" usa il silenzio e il rumore per ritagliare spazi emotivi. Il silenzio qui non è vuoto: è presenza, pausa, potenziale. Questi momenti di quiete creano tensione, costringendo l'ascoltatore a immergersi, ad ascoltare attivamente piuttosto che a consumare passivamente.



La produzione è eccezionale: grezza ma precisa, abrasiva ma profondamente intenzionale. Le transizioni tra suoni industriali aspri e momenti di quiete ambientale sono fluide, rendendo il brano come un unico respiro disteso nel tempo."Blinded" non è un ascolto facile, ma è appagante. Invita a un coinvolgimento profondo, chiedendo non solo di essere ascoltato, ma anche sentito. Con questo brano, Bastien Pons si afferma come una voce potente nella musica sperimentale, uno che vede nel buio e ci fa sentire ciò che ci siamo persi.

 
 
 

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