top of page

“/Ambeant/_005” di Yves Pilon

  • Immagine del redattore: Federico
    Federico
  • 26 giu
  • Tempo di lettura: 2 min
ree

L'artista sonoro di Montreal Yves Pilon ritorna con una sorprendente offerta "/Ambeant/_005" di sette tracce che si colloca saldamente nel lignaggio del drone elettronico e sperimentale d'avanguardia. Aprendo con "September" e chiudendo con "Moments_02", l'album si svolge come un atto sostenuto di indagine spaziale e sonora, dissolvendo i confini tra composizione, ambiente e percezione. Qui, il suono non è realizzato per il movimento o la risoluzione, è semplicemente permesso di esistere. Ogni pezzo emerge e si ritira come il tempo: graduale, indifferente e silenziosamente che colpisce. La pratica di Pilon rimane radicata nell'ethos dell'ascolto profondo, dove la consistenza e il tono sono trattati meno come elementi di espressione che come presenze autonome. Il lavoro parla in vibrazioni, non in messaggi, preferendo una lenta trasformazione materiale rispetto al gesto dinamico.


Ciò che definisce questo album è la sua ambiguità intenzionale. Non c'è un arco narrativo, nessuna aspettativa di arrivo. Ogni traccia funziona come un fotogramma statico - modellato, ma non forzato - dove il tempo appare sospeso e il significato si dissolve nell'atmosfera. Questa non è musica per distrazione, né cerca provocazioni emotive. Invece, offre una distesa interiore, una tela di minimalismo sonoro dove la presenza diventa l'unico compito dell'ascoltatore. La moderazione di Pilon non è una mancanza, ma una disciplina. L'assenza di melodia, ritmo o climax è un rifiuto dello spettacolo. Al suo posto, costruisce uno spazio di ascolto dove l'atto stesso della percezione diventa il soggetto. Il suono è ridotto all'essenza: ronzio, respiro, consistenza.



Ogni gesto sembra posto con cura, ma mai imposto. Non c'è urgenza qui, solo dispiegarsi. Come per i suoi lavori precedenti, Pilon abbina l'album a un'opera d'arte visiva, completando un dialogo multidisciplinare che resiste alla spiegazione. L'immagine, come il suono, non illustra: coesiste. Questa unità rafforza il gesto più grande dell'album: non intrattenere, ma accompagnare. Non per risolvere, ma per rimanere. In un mondo sovrasaturo di immediatezza e rumore, questa versione offre una quiete rara e radicale. Pilon ci ricorda che l'ascolto, nella sua forma più pura, è un modo di essere, e in questo album, quell'atto diventa sia intimo che immenso. Da allora ha pubblicato "006", quindi mentre ascolti "/Ambeant/_005", puoi anche esplorare le opere circostanti - "001" attraverso "004", così come l'ultima puntata, "006".

 
 
 

Commenti


Modulo di iscrizione

Grazie per l'invio!

©2025 Dolce Brano. Avviso Legale

bottom of page